Turismo enogastronomico itinerari enogastronomici in Italia
Gli itinerari enogastronomici, in Italia, sono più o meno tanti quanti sono i nostri paesi e le mille combinazioni possibili che possono collegarli, visto lo straordinario patrimonio di specialità agroalimentari tipiche dell’agricoltura, di tradizione nella loro elaborazione, di ricette della cucina regionale. Siamo dunque un paese ideale per il turismo enogastronomico.
L’itinerario enogastronomico, tuttavia, ove opportunamente organizzato, segnalato e promosso, diviene una vera e propria componente del turismo: turismo enogastronomico, appunto.
Organizzare, vuol dire individuare uno o più temi enogastronomici che motivino la visita all’itinerario; tracciare il percorso dell’itinerario secondo le località che esprimono efficacemente la ragione dei temi prescelti; individuare lungo l’itinerario le “stazioni” più importanti di tradizione enogastronomica e tutti i servizi di assistenza al turismo enogastronomico che possono aiutarne la migliore fruizione; associare i tanti possibili cointeressati alla presenza e allo sviluppo del turismo enogastronomico, affinchè, ognuno nella propria funzione, contribuiscano alla vitalità dell’itinerario, migliorino i rispettivi servizi, traendone, conseguentemente maggior beneficio economico.
Segnalare e promuovere, significa dare definizione e visibilità agli itinerari enogastronomici, in modo che emergano nella propria forma organizzata, accogliente, rispetto agli altri mille possibili itinerari spontanei che qualsiasi turista può tracciare da sè. Quindi apporre cartelli che indichino la presenza e il tracciato dell’itinerario, distinguano le aziende agricole, gli artigiani alimentari, le rivendite di prodotti tipici, i ristoranti, i luoghi di studio, apprendimento e conservazione del patrimonio culturale cui gli itinerari enogastronomici fanno riferimento. In questo modo l’itinerario dichiara la propria identità ed è concretamente protagonista del sistema di Turismo gastronomico nazionale, insieme ad altri itinerari organizzati e resi evidenti al turismo nello stesso modo.
Se la segnaletica serve a guidare il turista enogstronomico “sul posto”, la promozione serve a portare il turista “verso il posto”. Un buon sito internet, costantemente aggiornato, è lo strumento primo di promozione; poi vengono i prodotti cartacei, le manifestazioni fieristiche, gli educational per i giornalisti, gli eventi di richiamo organizzati nelle località dell’itinerario enogastronomico nei diversi periodi dell’anno, in coincidenza con momenti della produzione, della tradizione, della maggiore affluenza turistica.
Un esempio concreto di itinerari finalizzati a sostenere il turismo enogastronomico sono le strade del vino, e le strade del gusto e dei sapori. Le prime sono mirate su un solo prodotto, il vino, e si dice che contribuiscano a muovere, verso quel particolare genere di turismo enogstronomico che è il turismo del vino, oltre sei milioni di ospiti l’anno. Le strade del gusto e dei sapori riguardano prodotti e specialità diverse, sia dell’agricoltura (es. strada del latte, strada della lenticchia…), della trasformazione alimentare (es. strada del prosciutto, del formaggio…), della preparazione culinaria (es. strada del tortellino, del risotto, del brasato…).
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